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O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa della Madonna del Gesu-Ragusa

Chiesa della Madonna del Gesu-Ragusa

Via Torrenuova, 35



Attaccata alla Porta Walter, sorge la Chiesa di Santa Maria del Gesù risalente al 1500: accanto al Tempio un enorme Convento costruito, con alcuni dei resti dell'antico Castello bizantino, come le colonne dei Portici del Chiostro.
La costruzione del convento, iniziata a partire dal 1636, richiese molti anni di lavori ultimati nel 1652 come e' possibile vedere dalla iscrizione visibile sull'architrave della porta per la quale si accedeva al convento che dice: "Questo pezzo fu dato dal Sig. D. Vincenzo Campulo 1652" .
Il convento fu costruito su 5 piani di cui due a livello della chiesa, che si colloca tra il terzo ed il quarto piano, per coprire il dislivello che dal terreno sottostante si eleva sino alla Via Torrenuova, i primi due piani furono innalzati su una base di soli due metri. Il pianterreno era adibito ad uso della Silva il terreno sottostante coltivato dai frati, Il primo piano veniva utilizzato come magazzini, il secondo conteneva il refettorio, la cucina ed un Oratorio situato sotto il livello della chiesa, il quarto piano conteneva 25 stanze con le aperture ai tre lati del convento mentre il quarto lato (quello a tramontana) confina con l'annessa chiesa. L'edificio venne gravemente danneggiato dal terremoto del 1693, e fu ricostruito nei primi decenni del Settecento.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi avvenuta nel 1866 i Frati vennero sfrattati e i locali ceduti al Municipio. In seguito all'incameramento del convento il comune fece sistemare al secondo piano del convento le scuole elementari maschili prima e dopo il trasferimento di questi nel convento di San Domenico le elementari femminili. Mentre al piano superiore furono per un certo periodo ospitate le amministrazioni delle Opere Pie l'ufficio del telegrafo e del telefono. In seguito alcune stanze servirono da rifugio per sbandati, famosa a tal proposito era la stanza occupata da Salvatore Gioacchino detto "Turi u Baruni".
In seguito il convento fu abbandonato perché pericolante, una decina di anni fa iniziarono i lavori di restauro non ancora terminati.
Il tempio è ad un'unica navata e presenta una facciata "a capanna" delimitata da paraste con bugne e con un modesto campanile sulla sinistra. Il prospetto si affaccia su un sagrato sottostante al piano stradale, a cui si accede attraverso una comoda gradinata finita di costruire nel 1823.
Il portale è inquadrato da due semicolonne con fusti scanalati a spirale,
Il Portale, con arco semicircolare è sormontato da una scultura con ai fianchi due colonnine a tortiglione, che sostengono un timpano spezzato con al centro uno scudo sorretto da due angeli, sul quale è raffigurata l'immagine della Madonna col Bambino, raffigurante lo stemma dei Frati Minori Riformati. E' anche visibile un ampio finestrone che da' molta luce all'interno della chiesa, e il campanile barocco unito alla facciata della chiesa da volute di raccordo.
All'interno la Chiesa è assai ricca di stucchi e decorazioni, nel 1889 Padre Giovanni Campo fece rifare gli stucchi danneggiati e ne fece aggiungere altri fece anche restaurare le decorazioni pittoriche dal pittore Giorgio Flaccavento. Nell'unica navata con sette altari non di grande pregio i quadri che raffigurano, sulla destra Sant'Antonio, la Sacra Famiglia con San Gioacchino e Sant'Anna, sulla sinistra San Francesco.
Meritevole di essere ammirata la Cappella Centrale dove si può ammirare una statua della Madonna di Lourdes e due busti dei due baroni fratelli Vincenzo e Girolamo Campulo, nobili che molto dedicarono alla nascita e al mantenimento della Chiesa e dell'annesso Convento, sculture che possono essere considerate opere d'arte del '600. Pregevole l'affresco sulla volta, dipinto dal ragusano Matteo Battaglia, raffigurante un grandioso tempio.

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